curiosità stroriche padovane  1°

PIAZZA DEL SANTO 1918

Il 18 novembre 1917, nel timore dei bombardamenti austriaci, il monumento equestre al Gattamelata venne tolto dal suo piedistallo, posto in un gran carro ad alte sponde e spedito a Roma, a palazzo Venezia, assieme ai cavalli di San Marco; e là rimase fino al 23 luglio 1919. L’operazione ebbe un cronista di prim’ordine: Ugo Ojetti che ne diede relazione in “Cose mai viste”. Diresse l’operazione un vecchio romano, rotondo e pacioso, esperto nel rimuovere moli e colossi. Si presentava a tutti, padovani e alleati, soldati e generali: ”Io so’ Tabburè, romano!” aggiungendo: “Sti poveri paesi quassù, così esposti alli pericoli!” Era presente D’Annunzio, che pretese alcuni resti di fusione rinvenuti nella conca del ventre del cavallo, li pose in un vasello d’argento e li mandò al generalissimo Diaz con una lettera “proprio bella, di gran cuore, intonata a quei giorni”.

 

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